Stagione 2012/2013

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Pulcinella

domenica 26 febbraio 2012
LIRICO SINFONICA


bruno pratico

direttore
Sergio Alapont

solisti Bruno Praticò, Agata Bienkowska, Gian Luca Pasolini

Orchestra Sinfonica G. Rossini

 


programma

WOLFGANG AMADEUS MOZART

Sinfonia n. 38 K504 in Re magg. “Praga”

Adagio – allegro

Andante

Finale: presto

 

IGOR STRAVINSKIJ

Pulcinella, per orchestra da camera e voci soliste, su musiche del periodo barocco di Giovanni Battista Pergolesi

Overture: allegro moderato
Serenata: larghetto, “Mentre l'erbetta” (tenore)
Scherzino: allegro
Allegro
Andantino
Allegro
Ancora poco meno: “Contento forse vivere” (soprano)
Allegro assai
Allegro - alla breve: “Con queste paroline” (basso)
Andante: “Sento dire no'ncè pace” (soprano, tenore e basso)
Allegro: “Ncè sta quaccuna po” (soprano e tenore)
Presto: “Una falan zemprece” (tenore)
Allegro: - Alla breve
Tarantella
Andantino: “Se tu m'ami” (soprano)
Allegro
Gavotta con due variazioni
Vivo
Tempo di minuetto: “Pupillette, fiammette d'amore” (soprano, tenore e basso)
Finale: allegro assai

 

Eseguita per la prima volta nel gennaio del 1787 al teatro dell’Opera di Praga, la Sinfonia n. 38 in re maggiore è l’ultima composizione di Mozart ancora in linea sui modelli classici di Haydn.
La struttura di questa sinfonia non prevede il minuetto come intermezzo tra andante e finale; ciò, da parte di Mozart, non è l’ossequio a modelli ormai superati ma, molto probabilmente, una scelta per accontentare il pubblico praghese che preferiva la forma in tre tempi. La sinfonia “Praga”, dai tratti estetici complessi e ricchi di espressività, alterna momenti di riflessione a ritmi incalzanti e briosi suscitando, così, grandi emozioni in chi l’ascolta. Apre un Adagio di grande respiro dai caratteri a volte drammatici e ricchi di contrasto; a questa pagina si contrappone l’Allegro dai ritmi sincopati e incalzanti con trombe e corni in primo piano. L’Andante si basa su un tema pastorale che sul finire si intensifica con accenti di grande mestizia. Chiude il Presto con una serie di imitazioni e di contrasti che vengono risolti brillantemente con esultanza.

"Il successo delle Donne di buon umore su musiche di Domenico Scarlatti, aveva suggerito a Diaghilev di consacrare una nuova creazione alla musica di un altro illustre italiano, per il quale conosceva il mio gusto e la mia ammirazione. Si trattava di Pergolesi. Durante i suoi soggiorni in Italia Diaghilev aveva consultato diversi manoscritti incompiuti di questo maestro esistenti nei conservatori italiani e li aveva fatti copiare. (...) Da questo materiale mi spinse vivamente a trarne ispirazione per comporre la musica di un balletto il cui argomento era ricavato da un volume contenente numerose versioni delle avventure amorose di Pulcinella.” (Igor Stravinskij, “Cronache della mia vita”, Milano, 1947)

 

Pulcinella “balletto con voci e piccola orchestra, su temi, frammenti e pezzi di Pergolesi” fu composto da Stravinskij tra il 1919 e il 1920. La prima esecuzione dell’opera, allestita dai Ballets Russes all’Opera di Parigi, il 15 maggio 1920, fu diretta da Ernest Ansermet, Leonide Massine firmò le coreografie, Pablo Picasso le scene e i costumi, il libretto fu opera di Sergei Diagilev (impresario dei Balletti Russi) e Massine. Con questa composizione si apre quella fase che viene comunemente definita “il periodo neoclassico” di Stravinskij, caratterizzato da composizioni basate su libere manipolazioni o reinvenzioni di materiale del passato. Egli acquisì stili, forme, linguaggi dei maestri del passato, rielaborandoli attraverso la propria tecnica compositiva. Con questa opera Stravinskij inizia a muoversi su un terreno molto diverso da quello esplorato precedentemente, abbandonando il principio ispiratore della tradizione popolare russa.

Pulcinella diventò uno dei punti di riferimento della corrente neoclassica e rimase una delle più discusse opere di Stravinskij, anche se il musicista si oppose all’interpretazione neoclassica, sostenendo che fra la sua musica e quella classica esiste soltanto un fondamento comune: la forma puramente musicale.

 


Bruno Praticò
, basso-baritono

Grande interprete dei ruoli da baritono buffo (in un repertorio che va dal settecento fino a Mozart e Rossini, con all’attivo più di cento ruoli), Bruno Praticò ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatri del mondo, fra i quali Metropolitan, Covent Garden, Teatro alla Scala, Teatro San Carlo di Napoli, Wiener Staatsoper, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Massimo di Palermo, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Regio di Parma, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Carlo Felice di Genova, Opéra de Montecarlo, Opéra National de Paris, Nederlandse Opera di Amsterdam, Opéra di Losanna, Japan Opera Foundation e New National Theatre di Tokyo, Teatro De La Maestranza di Siviglia, Teatro Real di Madrid e Grand Théâtre di Ginevra.

Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra, fra i quali Claudio Abbado, Bruno Campanella, Riccardo Chailly, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, Carlo Rizzi and Alberto Zedda.

Ospite regolare del Rossini Opera Festival di Pesaro, in occasione della sua interpretazione di Don Magnifico (La cenerentola), nel 1998 gli è stato conferito il prestigioso premio “Rossini d’Oro”. Fra le numerose interpretazioni pesaresi si segnalano Il viaggio a Reims, La cenerentola, La gazzetta, L’equivoco stravagante, Le comte Ory ed il recente Torvaldo e Dorliska.

 


Agata Bienkowska
, mezzosoprano

Agata Bienkowska

Nata in Polonia, è laureata in canto ed arte scenica all’Università di Musica di Danzica e alla Hochschule für Musik Stuttgart sotto la guida di Julia Hamari. La sua intensa attività operistica e concertistica si svolge nell’ambito internazionale ed è iniziata già durante gli studi. E’ stata ospite del Gran Teatre Liceu di Barcellona, Thèâtre Royal de Wallonie, Théâtre des Champs Elysées di Parigi, Teatro de La Maestranza di Siviglia, Grand Théâtre di Ginevra ed altri. Numerosi i debutti nei principali teatri italiani: Teatro Comunale di Bologna, Teatro Regio di Torino, Opera di Roma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Comunale di Modena e Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Massimo di Palermo.

Ha collaborato con i maestri direttori quali: D. Oren, J. Lopez-Cobos, S. Ranzani, D. Gatti, J. Neschling, V. Jurowski, V. P. Perez, J. Caballé, A. De Marchi, R. Frizza, N. Santi, G. Gelmetti, R. Palumbo, T. Netopil, A. Zedda, Ch. Rousset, P. Arrivabeni, Y.P. Tortelier.

La sua discografia comprende opere di Rossini registrate per Bongiovanni, Naxos (La pietra del paragone) e Opus Arte (La gazzetta di G. Rossini - DVD con la regia di Dario Fo al Gran Teatre Liceu di Barcellona), Sapho di J. Massenet (Fonè), L’italiana in Algeri di Mosca (Bongiovanni), La vestale di S. Mercadante (Naxos).

 


Gian Luca Pasolini
, tenore

Gian Luca Pasolini a 30 anni inizia gli studi musicali ottenendo l’ammissione in conservatorio per “meriti speciali” grazie a rare qualità vocali. Si laurea nel 2002 con il massimo dei voti presso il Conservatorio Rossini di Pesaro. Consegue il Master con lode in canto lirico nel 2007 presso il Conservatorio Cherubini di Firenze. Si perfeziona all’Accademia Verdi-Toscanini di Busseto con Alain Billard e all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino Bernadette Manca di Nissa.

Pasolini

Debutta nel 2006 Carmina Burana al Maggio Musicale Fiorentino con diretta radiofonica Rai3 scelto personalmente dal M°Mehta per festeggiare il suo 70° compleanno.

Nel 2007 inizia la collaborazione con il teatro alla Scala di Milano che gli offre il ruolo di protagonista assoluto nella nuova opera di Fabio Vacchi Teneke, con la direzione di Roberto Abbado e la regia di Ermanno Olmi. Da allora canta regolarmente in alcune maggiori istituzioni musicali del mondo.

Ha avuto il piacere e l’onore di essere diretto e condotto da maestri come Daniele e Roberto Abbado, Daniel Barenboim, Arnoud Bernard, Semyn Bychkov, Cristina Comencini, Richard Jones, Jannis Kokkos, Zubin Mehta, Eimuntas Nekrosius, Ermanno Olmi, Kazushi Ono, Donato Renzetti, Emilio Sagi, Dmitri Tcherniakov, Michail Zaniecki, Alberto Zedda.

Tra i ruoli debuttati si ricordano: la prima rappresentazione italiana di Where the wild things are di Oliver Knussen, le prime esecuzioni moderne di Geloso Sincerato di Giuseppe Nicolini, Don Falcone di Jommelli, incise da Bongiovanni, Sinfonia n. 9 di Beethoven, Das Lied von der Erde di Mahler, Juive di Halevy, Don Giovanni e Mitridate di Mozart, Stabat Mater e Viaggio a Reims di Rossini, La traviata e Rigoletto di Verdi, L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor e Anna Bolena di Donizetti questa ultima commercializzata in DVD per Dynamic. In DVD è anche reperibile Il giocatore di Sergej Sergeevič Prokof'ev registrato allo Staatsoper unter den linden di Berlino diretto da Daniel Barenboim.


Sergio Alapont,
direttore

Nato a Benicassím (Spagna), ha studiato a Valencia, Madrid e Monaco e si è perfezionato con Jorma Panula (Sibelius-Akademie di Helsinki), Helmuth Rilling (Bachakademie di Stoccarda) e Masaaki Suzuki (Bach Collegium Japan), nonché alla Scuola Superiore di Musica di Pescara con Donato Renzetti.

Vincitore del Concorso Internazionale per direttori d’orchestra di Granada, Sergio Alapont è direttore artistico e direttore principale dell'Orchestra Manuel de Falla, direttore artistico e direttore principale dell'Orquestra de Castellón, e direttore musicale del Benicassím Opera Festival.

In campo operistico ha diretto La traviata in Poznan (Poland), Rigoletto al Teatro Principal de Alicante, Madama Butterfly in Granada, L’elisir d'amore all’Opera Benicàssim, Una cosa rara al Palau de Les Arts in Valencia e al Teatro Calderón di Valladolid, Il barbiere di Siviglia e Norma a Sassari (Italy), Don Pasquale a Treviso, e Il cappello di paglia di Firenze al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. È stato assistente di Marco Armiliato in numerose produzioni del Metropolitan, fra le quali Madame Butterfly, La bohème e Sly. Nel 2012 collaborarà con Semyon Bychkov.

Ha preso parte a numerosi festival e ha collaborato con molte importanti orchestre spagnole ed estere. In Italia ha diretto l’Orchestra Sinfonica di Pescara, l’Orchestra Filarmonica Italiana, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra del Teatro di San Carlo di Napoli, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.

Reduce da un acclamato concerto al Musikverein di Vienna, dirigerà nel 2012 concerti con l’Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano e l’Orchestre National d'Île de France, nonché Don Pasquale di Donizetti al Teatro Comunale di Ferrara, Le nozze di Figaro di Mozart al Teatro Massimo di Catania e Rigoletto a Valladolid.

Ha inciso per le etichette EGT e VERSO e registrato anche per la radio televisione italiana (RAI) e spagnola.

 

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