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Quarta interpreta Beethoven

giovedì 5 febbraio 2015
Massimo Quarta

direttore e violino solista Massimo Quarta
Orchestra Sinfonica G. Rossini

programma

LUDWIG VAN BEETHOVEN

Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 61
Allegro ma non troppo
Larghetto
Rondò: Allegro

Sinfonia n. 5 in do minore op. 67
Allegro con brio
Andante con moto
Allegro
Allegro, Presto

Inizio concerto: h 21.00

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BEETHOVEN È SEMPRE BEETHOVEN!!!
Passano i decenni, i secoli ma il suo fascino non tramonta mai né per il pubblico che ascolta la sua musica né per gli artisti che continuano ad eseguirlo. Massimo Quarta, fuoriclasse del violino ed apprezzato direttore, sarà alla guida dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini per una serata dedicata al musicista tedesco.
In programma due capolavori. Il Concerto per violino e orchestra op. 61, tra le sue composizioni più amate e ammirate dai pubblici di tutto il mondo per il lirismo del violino e le suggestioni dei passi virtuosistici. La celeberrima Sinfonia n. 5 op. 67, un vero marchio di fabbrica, con le quattro note dell’incipit universalmente conosciute. Un Beethoven titanico ma insieme asciutto e non enfatico, che dà alla Quinta una forma essenziale, regalando un finale energico, emblema di forza e volontà che sembra chiudersi e non si chiude mai: il trionfo malgrado tutto.

Beethoven, Concerto per violino
Beethoven compose il suo unico Concerto per violino e orchestra in poche settimane nell'autunno del 1806: fu un anno di serena produttività (uno dei pochi nella sua vita), che qualcuno attribuisce a una temporanea felicità della vita privata. Certo è che la buona disposizione alla vita e agli uomini di cui in quei mesi Beethoven seppe godere, si avvertono nella musica. E sorprendenti sono anche la prudenza e la pazienza con cui il difficile genio trattò il primo interprete del Concerto, Franz Clement, uno stravagante virtuoso allora molto acclamato. Forse per ingraziarselo, ma anche con ironia, Beethoven gli consegnò il manoscritto con una strana dedica in un bizzarro miscuglio linguistico. Accertatosi che nell'esibizione del 23 dicembre al Theater an der Wien, il solista avrebbe eseguito la sua musica, Beethoven la stese in fretta, con buona lena e con ricca felicità di idee, non risparmiandosi neppure sul lavoro di stesura. In occasione della prima esecuzione, Beethoven dovette tollerare uno dei tanti arbitri di Clement, il quale decise di suonare i primi due tempi nella prima parte, continuare la serata con un'esibizione virtuosistica e presentare infine il terzo tempo del Concerto.

Beethoven, Sinfonia n. 5
Dopo i primi abbozzi risalenti al 1804, Beethoven riprese la sua Quinta Sinfonia nel 1807 e la completò solo nella primavera dell'anno successivo; una testimonianza della particolare cura e attenzione che il maestro riservò al suo lavoro, frutto di un processo creativo lungo e sofferto. La prima esecuzione ebbe luogo il 22 dicembre 1808 nel celebre teatro viennese An der Wien sotto la direzione dello stesso autore.
Come per la Terza Sinfonia, il compositore torna nella Quinta a un fitto reticolo di riferimenti allegorici e morali, un simbolismo perfettamente radicato nella cultura filosofica e spirituale del tempo, fortemente imbevuta di concezioni illuministiche. Pensiamo già solo al ritmico e lapidario inciso d'apertura che l'orchestra disegna subito in modo netto e perentorio, «il destino che bussa alla porta» - secondo l'interpretazione che un giorno ne diede l'amico Anton Schindler. Vi si legge la reazione di un'umanità in perenne lotta contro il proprio drammatico destino, un destino senza volto, cieco, spesso implacabile, contro il quale l'uomo si erge a combattere eroicamente in nome della ragione. E solo in virtù di questo atto di ribellione che il mondo giunge a trionfare sulle forze delle tenebre, sui pregiudizi e sulla superstizione. Così nella Sinfonia vediamo continuamente emergere gli opposti in lotta, in una gigantesca visione antagonistica in perenne mutamento: contrasti violenti si susseguono a momenti più mitigati e lirici, passi ritmici tensivi si alternano a più morbidi accenti, la concitazione melodica si confronta con linee tematiche più tenui ed addolcite nel loro profilo. Infine i quattro movimenti paiono procedere in modo ineluttabile verso un compimento che pare già presagito, attraverso una sapiente progressione simbolica che conduce all'apoteosi finale.
Con il tempo, la Quinta Sinfonia è diventata essa stessa l’illustrazione sonora del Beethoven icona pop, con lo sguardo torvo e minaccioso sotto la massa scarmigliata dei capelli, assorto in cupi pensieri sui massimi sistemi. Dal cinema al fumetto passando per la radio. Ne sono esempi film, quali Fantasia 2000 o V per Vendetta o ancora le famose trasmissioni in italiano di Radio Londra durante la Seconda Guerra Mondiale, in quanto le prime note tradotte in codice Morse - tre punti e una linea - formano l’iniziale V di Victory, ma anche una versione riarrangiata per il film La febbre del sabato sera.

Massimo Quarta
Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, nel 1991 ha vinto il Primo Premio al prestigioso Concorso Internazionale di Violino "N. Paganini" di Genova, primo italiano ad ottenere questo ambito riconoscimento dopo la vittoria di Salvatore Accardo, avvenuta nel 1958. Lo straordinario successo ottenuto da questo importante riconoscimento lo ha portato ad esibirsi per le più prestigiose istituzioni concertistiche. Nel 1992 gli é stato conferito il Premio Internazionale "Foyer Des Artistes" e nel Gennaio 1995 il "Premio Internazionale Gino Tani per le Arti dello Spettacolo". È docente di violino al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano (Musikhochschule). La naturale propensione all’approfondimento di tutti gli aspetti che offre la partitura e di un discorso musicale più unitario, lo ha portato recentemente a ricoprire il duplice ruolo di direttore e solista.
A ottobre 2014 la rivista "Suonare news" ha pubblicato un suo CD con i Concerti per violino e orchestra di Paganini.

 

 

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