ESTASI
domenica 28 maggio 2017, ore 21.00
(TeatrOltre)
COMPAGNIA ENZO COSIMI
regia, coreografia, scene e costumi Enzo Cosimi
parte prima Take me up, take me higher
parte seconda The pleasuredome
interpretazione e collaborazione alla coreografia Paola Lattanzi, Elisabetta Di Terlizzi, Daniele Albanese, Alice Raffaelli, Pablo Tapia Leyton, Giulio Santolini
immagini Lorenzo Castore
disegno luci Gianni Staropoli
musica a cura diEnzo Cosimi
produzione Compagnia Enzo Cosimi, MiBACT
in co-produzione con Teatro di Roma
in collaborazione con Armunia
con il contributo di L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino; Lavanderia a Vapore 3.0/ Piemonte dal Vivo
il progetto è realizzato con il sostegno per le residenze di ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D'autore
coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
un ringraziamento speciale a Stefano Vacca e Maura Quartu
la creazione rappresenta la seconda tappa della trilogia Sulle passioni dell’anima
Dopo Fear party, sulla paura collettiva, Estasi indaga il tema del Desiderio. Il lavoro riflette il rapporto tra il desiderio e i suoi aspetti più profondi generati oggi nella società contemporanea. Desiderio, erotismo, estasi mistica, amore, toccano le radici più profonde della vita sino alla freddezza fatale della morte. Un viaggio dentro l’antico tema di eros e thanatos, esplorato con occhio disincantato, carico di humor, che si apre a paesaggi grotteschi e violentemente pop.
Candido e corrotto, mistico e carnale, il mondo di Enzo Cosimi continua a ruotare a favore di nuove esposizioni, rivelando i poli e i lati oscuri di una personalità incontenibilmente creativa […]uno spettacolo ipnotico che scuote la scena e le menti, come è tipico delle intenzioni di Enzo Cosimi e nelle attese del suo pubblico.
Lula Abicca, “Danzaeffebi”
L’ultimo inquieto spettacolo di Enzo Cosimi, seconda tappa di un trittico dedicato alle passioni, un denso lavoro che adesso indaga il desiderio […] che sguscia pieno di senso, da sagome che si cercano, si toccano o per lo più si sfuggono.
Rodolfo Di Giammarco, “la Repubblica”
Un barlume di speranza che arriva dopo tanto peregrinare, acceso dallo splendido volto di Alice che, aggrappata con tutte le forze a una piramide umana che la sostiene in direzione del cielo e ansimando quasi fosse la vittima sacrificale prescelta di questa generazione corrotta e decadente, illumina di una rara bellezza tutta la scena e chiude un quadro perfetto di movimento, suono e colore.
Francesca Magnini, “Alfabeta2”