concerto di Primavera
Concerti di Primavera a cura di Saul Salucci
in collaborazione con
Orchestra Sinfonica G. Rossini
mercoledì 4 aprile 2012
Massimo Quarta in Il Concerto
direttore e violino solista Massimo Quarta
Orchestra Sinfonica G. Rossini
Programma
PЁTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35
Allegro moderato, Canzonetta. Andante, Allegro vivacissimo
JOHANNES BRAHMS Sinfonia n. 3 in fa maggiore, op. 90
Allegro con brio, Andante, Poco allegretto, Allegro
Concerto e sinfonia, forme-simbolo del Classicismo viennese, mostrano nell’Ottocento un’inattesa duttilità, in grado di esprimere ogni sfumatura del complesso ventaglio estetico della seconda metà del secolo.
Accesissima era, ad esempio, la disputa che in Russia opponeva tra filo-occidentali e nazionalisti. Una discussione estetica e politica all’interno della quale Čajkovskij evitò di prendere una posizione decisa in favore dell’una o dell’altra parte, scegliendo per così dire una terza via che, senza sbandierare ideologie o atteggiamenti di sorta, coltivava i classici alla luce della propria particolare sensibilità.
Il Concerto per violino si colloca su uno spartiacque: non se ne può negare l’appartenenza all’humus slavo-russo, ma in un momento nel quale si rifiutava la tradizione, rimane attaccato alla struttura classica del concerto. Proprio qui sta la sua grandezza, che mostra come la forma esteriore possa essere stravolta dall’elaborazione tematica e si venga man mano costruendo attraverso un canto sempre animato da un andamento carezzevole e quasi sensuale. Il fatto che il concerto esteriormente appartenga al genere brillante e affascini per le sue idee musicali piuttosto che per la solidità della costruzione fece inorridire il musicologo Hanslik alla prima esecuzione, avvenuta a Vienna il 4 dicembre 1881: ma per accettare la validità di questa pagina occorreva ammettere che la tradizione culturale austro-tedesca si stesse progressivamente sgretolando.
E a questa erosione inarrestabile proprio Brahms stava dando un contributo determinante, distruggendo progressivamente l’emblema musicale della certezza: la sinfonia.
Era arrivato tardi a scrivere sinfonie, quando gli aneliti eroici del Classicismo e gli sguardi all’infinito del Romanticismo avevano lasciato il posto alla disillusione; così si fece portavoce della crisi, giostrando tra intimismo e intellettualismo, mantenendo però un legame formale col classicismo e una connessione costruttiva col barocco. E venne considerato conservatore, perché scriveva sinfonie quando ‘moderna’ era la musica a programma, che cercava fuori da se stessa le proprie motivazioni e i propri significati. La sinfonia è invece musica pura, anche se il rispetto esteriore degli schemi classici viene vanificato dall’elaborazione tematica e dalla mutevolezza costante di melodie e atteggiamenti espressivi: l’alternanza di cantabilità e contrappunto, cromatismo e linearità diatonica, melodie simboliche e canzoni popolari, ansia e serenità, pathos e eroismo. La corrispondenza della Sinfonia n. 3 (1883) col sentimento del tempo e il suo essere simbolo estremo di un momento storico inafferrabile e pieno di presagi, vennero compresi subito dagli ascoltatori che ne decretarono il successo che ancora l’accompagna. (Maria Chiara Mazzi)
Massimo Quarta, violinista e direttore d’orchestra
Ha iniziato lo studio del violino al Conservatorio di Lecce, proseguendo poi al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma con B. Antonioni. Si è perfezionato con S. Accardo, R. Ricci, P. Vernikov e A. Shtern. Vincitore di numerosi concorsi , tra i quali il Paganini di Genova, si è esibito per le più prestigiose istituzioni concertistiche internazionali: Berlino (Philharmonie), Parigi (Salle Pleyel, Théâtre du Châtelet), Monaco di Baviera (Philharmonie am Gasteig), Francoforte (Alte Oper), Düsseldorf (Tonhalle), Tokyo (Metropolitan Art Space, Bunka Kaikan), Varsavia (Warsaw Philharmonic), Mosca (Sala Grande del Conservatorio), Milano (Teatro alla Scala e Conservatorio), Roma (Accademia di Santa Cecilia), Torino ( Auditorium del Lingotto) con direttori come Y. Temirkanov, M. W. Chung, C. Thielemann, A. Ceccato, D. Harding, D. Gatti, V. Yurowsky, I. Karabtchevsky, D. Oren. E’ stato ospite di molti Festival importanti come quelli di Stresa, Napoli, Città di Castello, Kuhmo, Bodensee, Kfar Blum,Berliner Festwochen, Sarasota, Ravenna, Lione, Potsdam, Spoleto, Ljubjana ed il Lockenhaus “Kammermusikfest” di Gidon Kremer. Gli sono stati conferiti il Premio Internazionale "Foyer Des Artistes" ed il "Premio Internazionale Gino Tani per le Arti dello Spettacolo".
Negli ultimi anni ha gradualmente affiancato alla sua intensa attività di solista quella di direttore d'orchestra, collaborando con la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Filarmonica di Malaga, i Berliner Symphoniker, “I Pomeriggi Musicali” di Milano, l’Orchestra di Padova e del Veneto, la Fondazione “Arturo Toscanini”, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestra da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia.
Dal 2003 al 2005 ha ricoperto la carica di solista e direttore principale dell’Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e dal 2006 al 2008 è stato direttore artistico musicale dell’Orchestra della Fondazione I.C.O. “Tito Schipa” di Lecce.
Nel 2007 ha debuttato come solista e direttore con la Philharmonia Wien al Musikverein di Vienna e nel 2008 al Concertgebouw di Amsterdam, dirigendo la Netherland Symphony Orchestra. Nell’estate 2009 è stato ospite di varii Festival inglesi come direttore con i Berliner Symphoniker e del Festival di Erevan come solista con l’Orchestra Filarmonica Armena . Tra gli impegni della scorsa stagione: una serie di recitals e in veste di direttore e solista concerti con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano , con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, con l’Orchestra Rossini a Fano, con l’Orchestra di Padova e del Veneto in Italia, una tournée in Argentina, il Festival di Sarasota, il Charleston Manor Festival, la Odense Symfoniorkester, l’Istanbul Symphony Orchestra, l’Orkest van het Oosten, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova.
La stagione 2011/12 è cominciata come direttore e solista al Festival delle Nazioni e al Festival MITO per proseguire sempre come direttore e solista con l’Orchestra della Svizzera Italiana OSI, a Tokyo, a Istanbul, in Danimarca, di nuovo a Genova , Milano, Lecce, Treviso, Trento, Bolzano, ecc.
Ha inciso per Philips, per Delos le Quattro Stagioni di Vivaldi con l'Orchestra da Camera di Mosca, per Dynamic musiche di Paganini e la sua integrale dei 6 Concerti per violino in versione autografa come violinista e direttore, incisione considerata “vera e propria pietra miliare per tutti gli appassionati del violino” (Il Giornale della Musica). La sua registrazione dei 24 Capricci di Paganini, allegata nel 2004 alla rivista Amadeus, è ora distribuita internazionalmente da Chandos. Di recente pubblicazione è un CD in veste di direttore con la Royal Philharmonic Orchestra e in veste anche di solista un disco con i Concerti n. 4 e 5 di Vieuxtemps.
L’aspetto fortemente innovativo della sua rilettura del repertorio paganiniano, ha conquistato il pubblico ed ha ottenuto i più ampi consensi della stampa internazionale (CHOC di “Le Monde de la Musique”), assegnandogli un posto d’onore tra i più insigni violinisti (“The Strad”) e definendolo “ la personificazione dell’eleganza “ (“American Record Guide”).
È docente di violino al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano e suona il violino Antonio Stradivari "Conte De Fontana – ex D. Oistrakh” del 1702, gentilmente affidatogli dalla Fondazione Pro Canale di Milano.
Curiosità
I due brani in programma sono legati a due memorabili film:
"Il Concerto" (2009) di Radu Mihaileanu
Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35 di PЁTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
"Le piace Brahms?" (1961) di Anatole Litvak
Sinfonia n.3 in fa maggiore, op. 90 di JOHANNES BRAHMS
comunicato stampa