SISTERS
COME STELLE NEL BUIO
mercoledì 6, giovedì 7 dicembre, ore 21.00
venerdì 8 dicembre, ore 17.00
LA COMPAGNIA INCONTRA IL PUBBLICO
giovedì 7 dicembre alle 18.00 (ingresso libero)
di Igor Esposito
con Isabella Ferrari, Iaia Forte
regia Valerio Binasco
produzione Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo
scene Carlo De Marino
costumi Sandra Cardini
musiche Arturo Annecchino
luci Pasquale Mari
video Daniele Salaris
aiuto regia Dario Aita
In una villa immersa nei ricordi, due sorelle rivivono un passato glorioso ormai svanito. Sullo sfondo delle loro esistenze c’è un terribile incidente che si è portato via il padre e il loro futuro. Pur assente dalla commedia la figura del padre è sempre presente nella quotidianità, specialmente per Regina che aveva con lui un rapporto morboso e privilegiato.
Assieme a lui, le due sorelle da piccole avevano formato un trio musicale di scarsissimo successo, che fu sciolto quando Chiara intraprese una carriera nel cinema.
Gli esiti dell’incidente, si ripercuotono sulle due ragazze: Regina nasconde il suo dolore nell’alcool, mentre Chiara ne porta i segni visibili su di sé, trovandosi costretta sulla sedia a rotelle.
Costrette a vivere insieme affiora il senso dei loro ricordi, elemento fondamentale soprattutto per Chiara, che troverà in essi la speranza e la voglia di continuare a vivere.
Il rapporto di convivenza tra la le due sorelle è combattuto fra la disperazione e la speranza, l’odio e l’amore, il coraggio e la paura. Regina, pur occupandosi di Chiara, non si rende conto che con il suo alcolismo, il suo squilibrio mentale e con la sua gelosia sfrenata, invece di proteggerla come avrebbe voluto fare, la fa diventare sua prigioniera. Disperata per il fallimento della sua carriera, ritrova un’inutile speranza illudendosi che una televisione locale si stia interessando a lei. Questa speranza scatena un gioco al massacro.
E’ una commedia dai forti tratti umoristici eppure commoventi. Momenti di pazzia e normalità sono la base di questo spettacolo, orientato da una messa in scena semplice, che lascia spazio alle attrici di trasmetterci il rancore e l’incomprensione dello scorrere della vita di queste due sorelle, facendo del palcoscenico un campo di gioco estremo.