UN BALLO IN MASCHERA

Anteprima giovani giovedì 28 novembre 2024, ore 17.00
sabato 30 novembre 2024, ore 20.30

Melodramma in tre atti  su libretto di Antonio Somma
da Gustave III ou Le bal masqué
di Eugène Scribe
Musica di Giuseppe Verdi

Edizione critica a cura di Ilaria Narici
The University of Chicago Press, Chicago e Casa Ricordi, Milano

Direttore Fabio Biondi / Giuseppe Mengoli (30 novembre)
Regia Daniele Menghini
Scene Davide Signorini
Costumi Nika Campisi
Luci Gianni Bertoli

Riccardo Davide Tuscano
Renato Hae Kang
Amelia Ilaria Alida Quilico
Ulrica Danbi Lee
Oscar Licia Piermatteo
Silvano Giuseppe Todisco
Samuel Agostino Subacchi
Tom Lorenzo Barbieri
Un giudice/Un servo di Amelia Mauro Sagripanti

FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana
Coro del Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno
Maestro del coro Pasquale Veleno

Nuovo allestimento in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma

 

PRIMO ATTO
Quadro I – Palazzo del governatore a Boston
Il Conte Riccardo è il saggio e illuminato governatore della colonia inglese del Massachusetts sotto il regno di Carlo II. La scena si apre nel suo palazzo, dove il Conte riceve un gruppo di notabili tra i quali si celano alcuni congiurati guidati da Samuel e Tom, che tramano contro di lui. Nel frattempo Oscar, il fido paggio, si occupa dei preparativi di un ballo in maschera che avrà luogo a palazzo nei giorni successivi e presenta al Conte una lista di invitati tra i quali vi è Amelia, moglie di Renato, segretario e caro amico di Riccardo. Questi ama in segreto la donna, ma non osa farsi avanti per fedeltà verso l’amico. Successivamente un giudice chiede a Riccardo di firmare l’atto di condanna all’esilio della maga Ulrica, ma Oscar tenta di dissuaderlo poiché la donna potrebbe vendicarsi facendo ricorso alle arti magiche; il governatore, scettico, decide di recarsi travestito da pescatore nel suo antro.

Quadro II – La dimora della maga Ulrica
Ulrica, al termine di un rituale, capisce che sta per accadere qualcosa di molto grave. Sopraggiunge Riccardo travestito da pescatore insieme a Oscar e ad un gruppo di amici; per mettere alla prova le capacità magiche di Ulrica, il governatore le fa predire la sorte di ciascuno di loro, per prendersi gioco di lei realizzando immediatamente le predizioni con degli ingegnosi trucchi. A un certo punto giunge una donna che chiede di essere ricevuta da sola: si tratta di Amelia, la quale, divisa fra l’amore e il dovere coniugale, chiede alla maga una pozione che le renda la pace perduta. Ulrica le consiglia di recarsi a mezzanotte in un campo vicino a un cimitero, dove potrà raccogliere un’erba magica. Riccardo ascolta di nascosto la confessione di Amelia ed esulta nel sapere che la donna ricambia il suo amore. Una volta andata via Amelia, Riccardo si fa predire il futuro. La maga riconosce la sua nobiltà sotto mentite spoglie, e gli fa una profezia infausta: più d’uno tra i suoi amici trama contro la sua vita; la prima persona che gli stringerà la mano sarà colui che lo ucciderà. Riccardo si aggira con scherno tra i presenti chiedendo loro di stringergli la mano, ma nessuno osa farlo. Sopraggiunge Renato e gli stringe amichevolmente la mano. Riccardo dichiara che questi non oserà mai ucciderlo essendo il suo amico più fidato. A quel punto Riccardo rivela la sua vera identità a Ulrica e le concede la grazia e la invita ad ammettere di essere una ciarlatana; la maga, pur riconoscente nei suoi confronti, non può ritirare la profezia.

SECONDO ATTO
Campo malfamato nei dintorni del cimitero di Boston
Amelia si reca al cimitero di notte per raccogliere l’erba magica nel campo indicatole da Ulrica; mentre la cerca, piange il suo amore sventurato. Riccardo la raggiunge e, durante un intenso colloquio, le strappa la confessione del suo amore. Mentre la passione sta per travolgere i due innamorati, si vede da lontano sopraggiungere Renato, sulle tracce dei congiurati che stanno per tendere un agguato al Conte. Renato non riconosce la moglie, che si è coperta il volto con un velo, ed esorta l’amico a fuggire. Riccardo accetta dopo aver ottenuto da Renato la solenne promessa che riaccompagnerà la donna velata fino alle porte della città, senza mai rivolgerle la parola. Arrivano i congiurati che, delusi nel trovare il segretario in luogo del governatore, vorrebbero vendicarsi uccidendo la sua misteriosa amante. Renato si oppone impugnando la spada e Amelia, per evitare il duello, lascia cadere il velo. La vista della moglie sconvolge Renato e suscita ilarità nei congiurati, che lo scherniscono pesantemente. Renato decide di lavare quest’onta col sangue di Riccardo, così convoca i congiurati nella sua casa per allearsi con loro e appoggiare l’uccisione del Conte. Quindi minaccia di morte Amelia e la conduce in città.

TERZO ATTO
Studio del governatore di Boston
Il giorno successivo Renato affronta Amelia e le dice che solo la sua morte potrà porre rimedio al disonore. La donna accetta il suo destino ma prega Renato di poter abbracciare per l’ultima volta loro figlio: di fronte a quella scena straziante, Renato decide di non uccidere sua moglie, ma solo Riccardo. Poco dopo Samuel e Tom, i congiurati, giungono a casa di Renato, ancora sorpresi del cambio repentino dell’uomo, che conferma di voler prendere parte all’attentato. Si tira a sorte chi dovrà sferrare il colpo fatale ed è proprio Amelia ad estrarre il nome dell’assassino: il prescelto è Renato. Successivamente giunge Oscar con l’invito per il ballo in maschera, e Renato assicura che vi andrà assieme ad Amelia che, comprese le intenzioni del marito, farà di tutto per salvare il suo amato. Nel frattempo Riccardo, riflettendo sulla fedeltà di Renato, ha deciso di rinunciare ad Amelia e di rimpatriare Renato in Inghilterra insieme alla moglie: mentre firma il decreto sopraggiunge Oscar con un biglietto consegnatogli da una donna misteriosa, ove sta scritto che durante il ricevimento la sua vita sarà in pericolo. Riccardo decide di presenziare comunque al ballo per rivedere un’ultima volta la sua amata. Il ballo in maschera ha dunque inizio: Renato tenta di capire quale sia il travestimento di Riccardo, e con uno espediente riesce a carpire l’informazione da Oscar. Nel frattempo Amelia avvicina Riccardo e lo supplica di fuggire. Riccardo rifiuta, ma le confessa di aver firmato l’ordine per la sua partenza. Mentre si accingono all’addio, giunge Renato e pugnala a tradimento il Conte. Oscar accusa Renato del delitto ma il Conte, agonizzante, fa liberare l’amico e, fattolo avvicinare, gli confessa di aver amato Amelia ma di averne rispettato l’onore, e gli mostra il decreto firmato. Riccardo muore, circondato dal dolore dei presenti, mentre Renato contempla le tremende conseguenze della sua vendetta.

 

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